IL BUON VIVERE E I DIRITTI DI MADRE TERRA  
  Scritto da antonio  
  Inserito il 22-07-2016  
 

                IL BUON VIVERE E I DIRITTI DI MADRE TERRA

                                  di Alberto Ruz Buenfil

La storia dell’umanità è segnata da lotte continue per i diritti a una vita libera e

giusta, fraterna, con equità sociale, di genere, di razze, di età, basata sulla

reciprocità; una vita sana, generosa, comunitaria, rispettosa e in armonia con i cicli

della Natura e il Cosmo, poiché questi sono i regolatori delle stagioni che ci

permettono di continuare ad esistere, a noi come specie e a tutte le altre specie che

condividono con noi questa stessa Madre in comune, la Madre Terra.

 

Queste lotte sono state causate, si devono e probabilmente si dovranno sempre a

quello che potrebbe riassumersi nella contraddizione tra coloro che propongono un

modello di “Buon Vivere”, e coloro che detengono il potere di mantenere uno status

quo basato sulla dominazione, l’ingiustizia razziale, sessuale, generazionale e

sociale, l’individualismo e la concorrenza, lo sfruttamento, sia della Natura come

degli altri esseri umani, e l’ignoranza e il disprezzo per tutte le forme di vita non

umane e i cicli della vita. In poche parole, tra una visione antropocentrica e una

visione biocentrica dell’esistenza.

 

Le lotte per l’abolizione della schiavitù durarono secoli della nostra storia, lo stesso

le lotte dei movimenti di liberazione nazionale per finire con il colonialismo, le lotte

per ripristinare una equità di genere che permetta alle donne di avere gli stessi

diritti degli uomini, le lotte per i diritti civili per ottenere abolire il razzismo, le lotte

sociali ed economiche per una migliore distribuzione delle ricchezze, i diritti

generazionali, e più recentemente le lotte per i diritti culturali, di preferenza

sessuale, i diritti dei popoli indigeni, per la casa, il lavoro, la terza età e molti altri.

 

Ma è stato solo nell’anno 1948 che i governi di tutto il mondo hanno adottato una

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, come risultato di secoli di lotte sociali

per raggiungere ciascuno di quei diritti. Eppure, in questo lungo e doloroso

processo, l’umanità si è dimenticata che gli esseri umani sono solo una specie, che

dipende per sopravvivere integralmente dal resto degli elementi, i micro ecosistemi

della Natura e i macro ecosistemi del Cosmo.

 

Tuttavia, a partire dal XX secolo cominciarono ad apparire qua e là i primi difensori

degli animali, dei fiumi, dei mari, dei boschi, delle montagne, delle sementi native,

dei territori naturali e i luoghi sacri , della biodiversità, delle energie non inquinanti

o pericolose come quelle nucleari, e che parallelamente cominciarono a creare spazi

di protezione, di resilienza, di sostenibilità, implementando nuove ecotecniche,

imparando e riprendendo le forme di produzione, di presa di decisioni, d’istruzione

e sanità così come le pratiche spirituali delle culture originali ed emergenti,

cercando di ristabilire un rapporto armonioso con la Madre Terra e i suoi cicli vitali.

 

Oggi questo processo ci sta portando a capire che senza una legislazione che prenda

in considerazione i Diritti della Natura, la nostra stessa sopravvivenza come specie è

in pericolo di estinzione, ed è per questo che stiamo seguendo l’esempio dei popoli

andini, specialmente in Ecuador e Bolivia, e ora anche a Città del Messico, che

stanno tracciando le linee-guida per riprendere i principi del Buon Vivere, o Sumak

Kawsay, e aggiornarli al complesso mondo moderno in cui viviamo per modificare

il modello di “sviluppo cieco” e di “progresso illimitato” che sta uccidendo tutti gli

elementi naturali e la biodiversità culturale, per poter pensare di lasciare una strada

possibile alle generazioni future.

 

È per questo che invitiamo tutti gli ambientalisti, ecologisti, artivisti e difensori

della natura, gli abitanti degli ecovillaggi, permacultori, bioregionalisti,

ecofemministe, eco roulottisti, scienziati, politici e imprenditori con coscienza, le

comunità tradizionali e le comunità ed ecovillaggi in transizione a riflettere

profondamente su questo argomento, e ad unirsi alle campagne e iniziative locali,

nazionali e globali, e ad unirsi a noi tutti, che in questo momento stiamo

combattendo per una Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra.

 

Cercaci, unisciti, gestisci e crea localmente le tue azioni e le tue campagne.

 

Per Tutte le Nostre Relazioni.

 

Alberto Ruz Buenfil

Ecovillaggio Huehuecoyotl

Messico

15 agosto 2015